Di: Barbara Zigah
Durante la sessione di trading asiatica la moneta unica è scivolata fino ad arrivare ad un minimo su due settimane contro il principale nemico, il Dollaro statunitense, e continua ad allontanarsi dal picco su 15 mesi colpito il primo febbraio: i mercati hanno bisogno di tempo per digerire gli sviluppi dei dissidi politici in Spagna e Italia e i commenti rilasciati dal presidente della BCE Mario Draghi nell’ultima settimana. Alle 11:11 (JST), a Tokyo, la coppia EUR/USD era scambiata ad un minimo per la sessione di 1,3325$, prima di riprendersi e toccare 1,3369$. Da inizio mese l’Euro ha perso circa il 2,5% contro il Dollaro, un trend negativo spinto in parte dalle aspettative degli investitori sul fatto che la BCE possa tagliare la crescita dell’Euro, così da non impattare in maniera negativa sulla fragile ripresa economica della regione.
Nel frattempo lo Yen giapponese ha trovato supporto nei commenti rilasciati da Taro Aso, Ministro delle Finanze giapponese, secondo cui il recente notevole crollo della valuta nipponica è forse stato maggiore di quanto voluto dal governo nel suo sforzo di raggiungere l’obiettivo del 2% di inflazione. Questi commenti hanno suggerito ad alcuni analisti che il meeting di questa settimana della Bank of Japan non avrà esito così scontati come si pensava, dato anche che il summit del G20 è ora imminente. La coppia USD/JPY era scambiata a 92,46 Yen, vicino al minimo della scorsa settimana stabilito venerdì a 92,17, mentre l’EUR/JPY era scambiato a 123,57, non lontano da 123,43, minimo su una settimana colpito nello stesso giorno.