Il dollaro australiano è sceso dai picchi colpiti di recente contro l’omologo statunitense dopo che gli ultimi dati provenienti dalla Cina hanno smorzato l’ottimismo degli investitori sul miglioramento della seconda economia al mondo. L’Indice dei Direttori degli Acquisti cinese, rilasciato sabato dalla NBS, ha mostrato una crescita superiore alle aspettative del 50,1, passando da 50,6 a 50,8. A inizio giornata, tuttavia, l’HSBC (settore privato) è sceso da 50,4 a 49,2; le previsioni avevano messo in conto un calo, stimandolo però intorno a 49,6. Le letture “ufficiali” riflettono l’attività di un campione più piccolo, comprendente grandi aziende di proprietà del governo, mentre il settore privato controlla l’attività di un campione più grande di aziende solamente private.
Il primo mercato per le esportazioni australiane è proprio la Cina, e dunque ogni notizia sull’economia cinese si riflette immediatamente sul dollaro australiano. Alle 13:42 (JST), a Tokyo, la coppia AUD/USD era scambiata a 0,9619$, registrando un calo rispetto ai guadagni della sessione precedente, che avevano portato la coppia ad un picco di 0,9640$. Il mese scorso il dollaro australiano ha colpito un picco su 19 mesi, perdendo il 7,7% in un solo mese, il più grande calo registrato in periodi di 30 giorni da settembre 2011. La valuta australiana a maggio è andata male anche contro lo yen giapponese, perdendo il 4,8%, nonostante la maggior parte delle altre valute, al contrario, abbiano guadagnato contro la divisa nipponica.