Di: DailyForex
Nel tentativo di frenare le importazioni e dare un pó di respiro alla Rupia dopo il recente crollo, l’India sta considerando un piano radicale per direzionare le banche commerciali all’acquisto di oro da cittadini comuni, deviandolo poi ai raffinatori di metalli preziosi.
L’India ha il terzo più grande deficit di partite correnti al mondo, che si avvicina a quasi 90 miliardi di dollari, guidato in gran parte dalla propensione alle importazioni di oro, essendo il paese il principale consumatore di questo metallo prezioso a livello globale.
Con 31,000 tonnellate di oro disponibile in commercio nel paese, per il valore complessivo di 1400 miliardi di dollari al prezzo attuale, deviare anche solo una frazione di questo ammontare ai raffinatori significherebbe saziare la domanda interna per il metallo. Nel 2012, l’India ha importato 860 tonnellate di oro.
Nella fase pilota, la Reserve Bank of India chiederà alle banche di riacquistare gioielli, lingotti e monete per rupie. Gli istituti di credito dovranno offrire tassi migliori rispetto ai banchi di pegno ed ai gioiellieri in modo da attirare i venditori.
La proposta della RBI ha animato le discussioni nei mercati dell’oro mondiali, anche se i prezzi hanno reagito in maggior misura all’allentamento delle preoccupazioni per un imminente attacco da parte degli Stati Uniti verso la Siria. I prezzi dello spot gold sono scesi di circa l’1%.
La fonte ha detto che nel progetto pilota, alle banche verranno date delle direttive di regolamentazione per l’acquisto di oro: inizialmente sarà limitato ai possessori di un grande portfolio di oro. Già diverse banche indiane offrono un sistema di deposito di oro che rende interessi.
Il Ministro per il Commercio indiano Anand Sharma, ha suggerito giovedì che la banca centrale dovrebbe considerare la possibilità di monetizzare le riserve auree, e l’emissione di obbligazioni per l’oro a capitale privato è un modo per farlo.
Tuttavia, ogni discussione sull’uso dell’oro da parte della banca centrale per aiutare l’India a soddisfare gli obblighi internazionali, ravviva i ricordi della crisi della bilancia dei pagamenti nel 1991, quando l’India ha rigettato un flusso di 67 tonnellate d’oro in Europa, come garanzia per un prestito, al fine di evitare un default del debito pubblico.
Vendere le riserve auree del paese non otterrebbe però il consenso del popolo indiano, dato che molti di essi hanno visto la vendita del 1991 come un’umiliazione pubblica, ma al contempo, nelle grandi città, gli indiani hanno affollato i negozi di gioielli per vendere il loro oro in cambio di contanti.