Di: DailyForex
Lo slancio del dollaro americano è stato ostacolato martedì, durante la sessione di trading asiatica, dalle aspettative che vedono un programma di allentamento quantitativo prolungato dalla Federal Reserve; molti investitori accettano come un dato di fatto la probabilità che la prossima presidentessa della Fed, Janet Yellen, tenga in piedi la politica monetaria esistente almeno fino a marzo 2014.
I recenti miglioramenti dell’economia americana, tuttavia, mostrati da altri rappresentanti della Fed, supportano la visione della minoranza. Un aumento della propensione al rischio, che ha seguito l’annuncio delle ampie riforme del governo cinese, sta contribuendo a tenere il dollaro in un intervallo di trading limitato.
Alle 10:55 (JST), a Tokyo, lo U.S. Dollar Index si è allontanato dal minimo su (quasi) due settimane stampato lunedì a quota 80,565 .DXY e ha tenuto su 80,729 .DXY; secondo gli analisti, qualsiasi rottura di 80,923 .DXY (picco di lunedì) potrebbe contribuire a rompere il trend ribassista di questa settimana. Lo U.S. Dollar Index è usato dagli investitori per valutare la forza del dollaro relativamente ad un paniere dei propri maggiori rivali. La coppia EUR/USD è scivolata dal picco su 12 giorni colpito ieri a 1,3542$, ed era scambiata a 1,3503$; la scorsa settimana l’euro si è ripreso dal minimo bimestrale colpito il 7 novembre a quota 1,3259$, che si era verificato dopo che la BCE aveva stupito i mercati tagliando i tassi d’interesse.
L’annuncio della Cina comporta rischi
Le valute più a rischio o legate all’andamento delle commodity hanno preso slancio dal rally dei titoli a livello globale, che riflette il nuovo ottimismo per le nuove riforme annunciate da Pechino la scorsa settimana. Secondo l’annuncio verranno attuate circa 60 riforme economiche, tutte intese a rivitalizzare la seconda economia al mondo allontanandosi da un modello economico di esportazione per andare verso un modello guidato dal consumatore.