Di: DailyForex
Durante la sessione di trading asiatico di lunedì, lo Yen ha continuato a perdere forza, indietreggiando al suo livello più debole in 5 anni rispetto al Dollaro americano e registrando delle perdite annuali totali che ammontano a più del 17%.
Questo lascia pensare che gli sforzi combinati delle politiche monetarie e fiscali del governo giapponese siano state un successo in termini di svalutazione della moneta. Il calo subito in questa sessione è stato attribuito al punto culminante dei fattori che comprendono il miglioramento della prospettiva economica mondiale che ha rafforzato la propensione al rischio, e l’idea che la Banca Centrale Giapponese porterà avanti la sua politica monetaria accomodante. Gli analisti dicono che l’assenza di crisi nella zona Euro, così come l’assenza di una paralisi politica nel governo statunitense, stiano rinforzando le prospettive positive.
Alle 10:58 (JST) a Tokyo, la coppia USD/JPY si scambiava a 105.28 yen, in calo dal suo picco su 5 anni colpito di recente a 105.37 yen, mentre la coppia EUR/JPY si scambiava a 144.80 yen, in discesa dal massimo di venerdì a 145.675 yen, anche un picco su 5 anni. Al contempo, la coppia CHF/JPY si scambiava al suo massimo su 30 anni, sopra i 118 yen. La coppia EUR/USD ha raggiunto 1.3765$, in calo dal massimo su 2 anni raggiunto venerdì a 1.3894$; anche la moneta unica ha guadagnato circa il 4.4% rispetto al Dollaro americano, preparandosi così a registrare il suo secondo anno di guadagni.
Il Carry trade sostiene la prospettiva dello Yen
L’impegno della Bank of Japan nel mantenere basso il suo tasso d’interesse e lo stimolo supplementare per l’anno prossimo, sta incoraggiando i fan del carry trade, nel quale gli investitori comprano dei beni a rendimento superiore utilizzando come moneta lo Yen acquistato al suo attuale tasso d’interesse ridotto.