Di: DailyForex
Non sarà “potente” come le principali banche al mondo, come la Federal Reserve e la Banca Centrale Europea, ma la Central Bank of the Republic of Turkey ha contribuito a invertire la rotta della svendita sui mercati emergenti, mettendo in atto un aumento dei tassi d’interesse notevolissimo (4,25%) che ha ora portato il tasso di prestito al 12%.
Questo aumento ha innescato un rally sui mercati finanziari asiatici, che secondo gli analisti potrebbe aiutare gli investitori a recuperare la propria propensione al rischio. Il Nikkei giapponese è salito del 2,2%, il MSCI dell’1,2%, e i futures su S&P500 e-mini sono saliti dello 0,5%.
Alle 12:58 (JST), a Tokyo, la coppia AUD/USD era scambiata a 0,8803$, ben al di sopra del minimo di sessione (0,8783$), mentre l’EUR/USD aveva guadagnato lo 0,2%, per essere scambiato a 1,3655$. La lira turca ha toccato un picco quinquennale contro il dollaro americano (la coppia USD/TRY ha raggiunto 2,1650), in allontanamento dal minimo della settimana (2,39).
Altri seguiranno la Turchia?
Secondo gli analisti, la mossa della Turchia è stata disperata ma solida, e potrebbe bastare ad interrompere la svendita sui mercati emergenti per il momento. Secondo gli analisti, le altre banche centrali dei paesi emergenti potrebbero fare passi importanti; la prossima, in ordine cronologico, potrebbe essere la banca centrale del Sud Africa. Uno dei fattori che più potrebbero mitigare le cose potrebbe essere la decisione della Federal Reserve sui tassi d’interesse: tutti si aspettano che la Federal Reserve riduca l’acquisto mensile di asset di altri 10 miliardi di dollari.