Di: DailyForex
Sia lo yen giapponese (JPY) che il franco svizzero (CHF) si sono rafforzati venerdì, dopo che nella notte le valute rifugio sono salite improvvisamente: i mercati si sono preoccupati per il rallentamento dell’economia cinese, dopo che i dati sul prodotto industriale sono risultati più deboli del previsto.
Gli analisti concordano sul fatto che un eventuale rallentamento dell’economia cinese avrà grosse ripercussioni, specialmente sui mercati emergenti e sulle valute legate al commercio col paese, come quella australiana e neozelandese. Nonostante la mossa verso una zona sicura, l’euro ha mantenuto quanto guadagnato durante la sessione di giovedì, a seguito di dati economici che hanno indicato una ripresa dell’Eurozona.
Alle 12:24 (JST), a Tokio, la coppia USD/JPY ha colpito un minimo bisettimanale a 102,97 yen, prima di tornare a 103,40 yen. Nel mentre lo USD/CHF ha toccato un minimo su tre settimane a 0,8964 franchi svizzeri, per poi risalire a 0,8988. Il cambio euro dollaro ha raggiunto un picco bisettimanale a 1,3699$, per poi scendere a 1,3683$, guadagnando comunque l’1,1% nel complesso della sessione. L’euro è stato aiutato da un sondaggio sull’attività delle aziende, che ha battuto le attese salendo a 53,2.
PMI cinese scende in una zona di contrazione
Secondo il sondaggio sul PMI promosso da HSBC, il settore manifatturiero cinese è sceso a gennaio a 49,6, sotto 50,6, livello che si aspettavano gli analisti, e meno di 50,0, la soglia che separa la contrazione dall’espansione. Le valute emergenti, e quelle legate alla crescita cinese, di conseguenza, si sono ritrovate sotto pressione, e molte hanno stabilito minimi da record contro i beni rifugio. In maniera simile, l’AUD/USD ha quasi toccato un minimo triennale, e di recente è stata scambiata a 0,8698.