Dei dati sull’occupazione inattesi e deludenti provenienti dall’Australia hanno aiutato a spedire il dollaro australiano nettamente in basso, facendo resuscitare le speculazioni degli investitori sulla possibilità che la Federal Reserve Bank of Australia consideri un taglio dei tassi d’interesse che aiuti a stabilizzare l’economia dell’isola. Secondo i dati, il mese scorso il tasso di disoccupazione è salito al 6%, parecchio oltre la quota prevista (5,8%), e nonostante una moderata ripresa di 15.000 nuovi posti di lavoro, 3.700 sono andati persi.
Alle 11:33 (JST), a Tokyo, la coppia AUD/USD era scambiata a 0,82928$ (-1,1%), in allontanamento dal picco mensile colpito mercoledì a quota 0,9068$. L’AUD/JPY ha perso l’1,2%, arrivando a 91,343 yen.
I commenti della BCE fanno crollare l’euro
Nell’eurozona i commenti moderati fatti mercoledì da un membro della Baca Centrale Europea hanno portato a un calo dell’euro. Secondo Benoit Coeure, la BCE stava “seriamente considerando” di portare il tasso di deposito in negative. Non è un nome noto come Mario Draghi, ma come ricordano gli analisti il consiglio della BCE è composto di soli sei membri, e dunque i commenti rilasciati da uno di loro non andrebbero presi alla leggera. Da quel momento la moneta unica non è riuscita a guadagnare alcuno slancio durante la sessione di trading asiatica, e l’EUR/USD, per quanto sia arrivato leggermente più in alto a 1,3607$, è rimasto sotto al picco bisettimanale di martedì a quota 1,3683$. La coppia EUR/JPY si è diretta lo 0,1% più in basso, arrivando a quota 139,27 yen.