Di: Barbara Zigah
Il miglioramento dei dati commerciali cinesi rilasciati di recente ha contribuito ad alimentare il dollaro australiano, ora ad un picco mensile contro la controparte statunitense. La Cina è il mercato in cui l’Australia esporta di più, e quando è stato reso noto che il paese ha battuto con facilità tutte le previsioni dello scorso mese (la crescita delle importazioni ha toccato un picco semestrale) tutti gli altri dati recenti, che avevano suggerito un rallentamento del paese, sono volati via. Il dollaro australiano è stato avvantaggiato anche dal fatto che la posizione monetaria della Reserve Bank of Australia sia cambiata.
Alle 12:22 (JST), a Tokyo, la coppia AUD/USD era scambiata a 0,9052$ (+0,2%), e si dirigeva verso il picco mensile a quota 0,9063%. Secondo gli strateghi di valute, a breve termine l’AUD rimarrà probabilmente in trappola tra 0,88$ e 0,92$, ma gli attori sul mercato FX faranno attenzione: se il mercato salisse fino ad un certo livello, la RBA sarebbe propensa a inserirsi con la solita retorica; lo scorso dicembre il governatore della RBA ha ripetuto che a lungo termine non era desiderabile che il prezzo superasse quota 0,90$.
Senza sorprese l’udienza della Yellen
Allo stesso tempo lo U.S. Dollar Index è rimasto stabile, rimanendo vicino a un minimo bisettimanale dopo l’udienza di Janet Yellen (nuova presidentessa della Federal Reserve) al Congresso. Gli investitori erano ansiosi di scoprire se la Yellen si sarebbe distinta dal pattern piuttosto prevedibile del suo predecessore, ma pare che il messaggio politico chiave ria relativamente uguale a quello di Bernanke, e sembra che per i prossimi mesi il tapering rimanga al suo posto. Lo U.S. Dollar Index è rimasto stabile contro tutti i suoi principali rivali, ed è scambiato a 80,650 .DXY.