Di: DailyForex
Le azioni asiatiche si sono rafforzate lunedì con l’indice regionale che ha rimbalzato dal suo maggiore calo su due settimane da giugno. Lo yen è sceso contro i rivali principali con gli investitori che hanno spazzato via la debole attività manifatturiera cinese.
Nel mercato delle materie prime, il rame ha cancellato i guadagni della scorsa settimana, mentre i prezzi di oro e argento sono scesi a causa dell’inatteso calo degli indici cinesi.
L’indice MSCI Asia Pacific ha guadagnato lo 0,9% entro le 12:55 a Tokyo dopo che una misura delle imprese cinesi a Hong Kong si è rafforzata per il secondo giorno consecutivo, nonostante l’entrata la settimana scorsa in un mercato ribassista. L’indice Standard & Poor’s 500 ha guadagnato lo 0,1%. Lo Yen è sceso dello 0,2% rispetto al Dollaro. Il valore del rame ha perso lo 0,4% dopo aver coperto il suo primo rialzo settimanale dal 21 febbraio. La quotazione oro è scesa per la quinta volta in sei giorni ed il prezzo dell’argento ha perso lo 0,5%. I contratti sul mais hanno guadagnato lo 0,7%.
Un PMI preliminare di HSBC Holdings Plc e Markit Economics ha raggiunto 48.1, contro una lettura finale di 48.5 per il mese di febbraio, indicando così il terzo mese di contrazione e passando al di sotto della media stabilita al 48.7 da 22 economisti. Il consiglio di gabinetto cinese ha dichiarato la scorsa settimana che avrebbe accellerato l’attuazione delle misure di crescita già decise.
A Wall Street, le azioni sono cadute venerdì a causa delle tensioni in Ucraina, con lo S&P 500 che ha perso i suoi guadagni dopo aver raggiunto un record intra-day. Il Dollaro ha guadagnato lo 0,2% a 102.495 yen, con la valuta giapponese che ha continuato ad attirare gli investitori alla ricerca di beni rifugio per le tensioni geopolitiche.
Anche i mercati valutari hanno prestato molta attenzione alle discussioni d’urgenza tra i leader del G7 che deve riunirsi nelle prossime ore all’Aja, dove si discuteranno probabilmente le pressioni da attuare sulla Russia, ed il loro potenziale costo.