Di: DailyForex
Le preoccupazioni per l’escalation della crisi politica in Ucraina e per l’economia cinese, che potrebbe essere sull’orlo di un importante rallentamento, hanno portato ad un veloce movimento verso valute considerate beni rifugio.
Per evitare il rischio, lo yen giapponese durante la sessione asiatica di oggi è rimasto stabile. Secondo un manager Forex di Tokyo, la vera preoccupazione è che l’effetto combinato del rallentamento cinese e ora la pressione sempre maggiore sull’economia russa, causata dalla mossa del governo di Putin in Crimea, hanno fatto preoccupare molti per un ulteriore rallentamento della crescita delle economie emergenti.
Alle 12:04 (JST), a Tokyo, la coppia USD/JPY era scambiata a 103,01 yen giapponesi, in allontanamento dal minimo su sei settimane colpito venerdì scorso a 103,77 yen. La coppia AUD/JPY è scesa a 92,30 yen, in ribasso rispetto al picco su tre mesi e mezzo colpito lo scorso venerdì a quota 94,45 yen, mentre l’AUD/USD è sceso sotto 0,90$.
Le sfortune australiane pesano sull’AUD
Le preoccupazioni degli investitori per la crescita della Cina hanno portato a preoccuparsi anche per l’economia australiana, profondamente dipendente dalla crescita del paese asiatico. L’AUD è una valuta legata all’andamento di una commodity, ed è dunque particolarmente vulnerabile quando la domanda di beni rifugio è alta. Sul dollaro australiano, inoltre, pesa il netto calo dei prezzi del rame, uno dei prodotti più esportati dal paese dei canguri.