Di: DailyForex
La propensione al rischio ha continuato ad attenuarsi col crescere delle preoccupazioni degli investirori per la crisi tuttora in corso in Ucraina, e per l'incombente rallentamento dell'economia cinese, provocando un massiccio spostamento degli investitori del Forex verso i beni rifugio come il Franco svizzero e lo Yen giapponese.
Al contempo, la domanda di valute australiane e neozelandesi, in genere scarsa durante i periodi di crisi economica, ha subito un aumento a seguito di un segnale della Reserve Bank of New Zealand che potrebbe essere sul punto di aumentare i tassi, mentre un inaspettato aumento nei dati dell'impiego ha fatto salire il dollaro australiano.
Come riportato alle 11:04 (JST) a Tokio, la coppia USD/CHF veniva scambiata a 0,8741 Franchi, in ecupero dal minimo della sessione che la vedeva scambiata a 0,8731 Franchi, un livello che non si raggiungeva più da due anni. La coppia USD/JPY si è allontanata dal recente minimo su una settimana in cui veniva scambiata a 102,55 Yen, stabilizzandosi a 102,74 Yen. La coppia EUR/USD si è mantenuta vicina al picco pluriennale di $1,3904, a soli pochi pips dal picco dello scorso venerdì di $1.3915.
Previsioni cautamente ottimiste per l'Euro
Mentre le preoccupazioni per l'Ucraina si fanno sentire sull'Euro, lo stato d'animo generale sta migliorando, a seguito dei commenti della scorsa settimana di Mario Draghi, il quale ha comunicato l'assenza di un imminente cambiamento nella politica monetaria, dato che la Banca Centrale Europea ritiene che la minaccia della deflazione non venga ancora percepita come una preoccupazione dalla commissione per la politica monetaria della BCE.