Di: DailyForex
All’inizio della sessione asiatica di trading, investitori nervosi hanno preso le distanze dalle valute legate alle materie prime, in attesa del rilascio di numerosi dati dalla Cina che dovrebbero fornire ulteriori indizi in merito alla ripresa economica cinese. Alla fine i segnali dei dati si sono rivelati misti, e dunque non hanno cambiato sostanzialmente le prospettive degli investitori.
Ci sono stati dei piccoli miglioramenti, compresa la crescita del PIL nel primo trimestre, che si è attestato all’1,4% come previsto su base trimestrale, mentre i dati annuali al 7,4% superano di poco le aspettative; le vendite al dettaglio sono cresciute del 12,2% superando le aspettative degli analisti. Più deludenti per gli investitori sono stati invece i dati sulla produzione industriale cinese, che è salita di poco nel mese di febbraio, all’8,8%, ma ancora al di sotto delle aspettative; sempre a febbraio, anche gli investimenti urbani sono scesi al 17,6% contro le aspettative di una crescita al 18,1%.
Come riportato a Tokio alle 10:56 (JST), la coppia AUD/USD aveva precedentemente toccato il minimo su una settimana a 0,9337 Dollari, ma alle 13:23 (JST) veniva scambiata a 0,9364 Dollari. Il Dollaro neozelandese è rimasto sotto pressione e viene attualmente scambiato ad un minino su una settimana contro il rivale statunitense a 0,8592 Dollaro, in parte a causa dei dati cinesi, così come della notizia di un crollo del tasso d’inflazione annuale neozelandese. La coppia EUR/USD veniva scambiata ad un minimo della sessione di 1,3807 Dollari, recuperando poi a 1,3818 Dollari.
Ciclo deflazionistico in calo
Il rilascio di ieri dei dati riguardanti I prezzi al consumo negli Stati Uniti ha aiutato a migliorare il sentimento di mercato degli investitori, dato che i numeri rivelano un lieve aumento dell’inflazione su base annua dell’1,5%, cosa che viene generalmente percepita come segno che il lungo trend deflazionistico possa star finalmente concludendosi. Inoltre, questo potrebbe alleviare le preoccupazioni precedentemente espresse dai funzionari della Federal Reserve.