Di: DailyForex
I deludenti dati economici dagli Stati Uniti hanno finito col provocare il peggior crollo del Dollaro mai visto in una singola giornata da più di tre settimane.
Con l’apertura della settimana asiatica di trading, il Dollaro statunitense aveva curato le proprie ferite con un inizio tranquillo, dato che gli operatori del mercato stanno considerando l’idea che la Federal Reserve possa nuovamente posporre l’inasprimento della politica monetaria al tardo 2015.
Venerdì il Dipartimento del Lavoro statunitense ha riportato che la creazione di nuovi posti di lavoro nel settore privato è scesa nel mese di luglio, accompagnata da un inaspettato rialzo del tasso di disoccupazione al 6,2%, confermando la propensione accomodante della Federal Reserve.
Come riportato a Tokio alle 12:21 (JST), lo U.S. Dollar Index è salito ulteriormente dal recente massimo su 10 mesi di 81,573 .DXY; venerdì l’Indice ha perso lo 0,2%, una perdita minima se confrontato all’aumento del 2% registrato nel mese di Luglio. La coppia EUR/USD è risalita a 1,3400 Dollari dopo aver toccato un minimo su 8 mesi la scorsa settimana, mentre la coppia USD/JPY è scesa a 102,56 Yen, discostandosi dal picco su 4 mesi di 103,15 Yen.
Vendite al dettaglio risollevano il Dollaro australiano dopo deboli dati cinesi
In Cina, la lettura del PMI del settore non manifatturiero per il mese di luglio è scesa ad un minimo su 6 mesi a quota 54,2 , scendendo dalla lettura di giugno, a quota 55. È probabile che questa notizia pesi sulle valute australiana e neozelandese, dato che entrambe hanno significative relazioni commerciali con la Cina; ogni apparente rallentamento nell’economia cinese ha effetti sulle economie e le valute dei suoi partner commerciali. La coppia AUD/USD veniva scambiata a 0,9322 Dollari, ottenendo una spinta inaspettata dall’aumento delle vendite al dettaglio in Australia. Nel frattempo, la coppia NZD/USD è scesa a 0.8507 Dollari.