Di: DailyForex
Lunedì le azioni asiatiche sono salite, traendo vantaggio dai guadagni ottimistici e dei dati economici che hanno allentato le recenti preoccupazioni per la crescita globale e rinnovato la propensione al rischio. Il Dollaro è salito ad un massimo su tre settimane contro lo Yen.
L'indice MSCI Asia Pacifico fuori del Giappone è salito dello 0,35%, mentre il Nikkei di Tokio è salito dello 0,5%.
I dati dello scorso venerdì hanno mostrato che la vendita di nuove abitazioni negli Stati Uniti è salita ad un massimo su sei anni, e l’economia britannica è salita dello 0,7% nel terso trimestre, sulla strada giusta per superare le altre economie più sviluppate.
Le borse statunitensi, in ripresa da un crollo agli inizi del mese dovuto alle preoccupazioni di una perdita di slancio della crescita globale, ha visto un venerdì di profitti, sui guadagni sulle “Blue chip” Microsoft e Procter & Gamble. Anche l’allentamento delle preoccupazioni per una possibile diffusione dell’ebola negli Stati Uniti è stata d’aiuto.
Tra le valute, il Dollaro veniva scambiato a 108,18 Yen dopo aver toccato un massimo su tre settimane a quota 108,38 Yen, con un rialzo nei rendimenti del Tesoro statunitense ed una rinnovata propensione al rischio nell’acquisto del Dollaro.
Euro Up
L’Euro è salito dello 0,1% a quota 1,2628 Dollari, per essere scambiato all’interno di un intervallo ristretto dopo aver mostrato una lieve reazione ai controlli sulla salute delle banche dell’eurozona, che hanno mostrato un quadro leggermente migliore di quanto ci si aspettasse.
Per le materie prime, il petrolio della Brent è sceso di 14 centesimi, arrivando a 85,99 Dollari al barile, continuando il lungo percorso di questi mesi in cui i segni di un aumento nelle scorte globali ha minacciato perdite ancor più gravi. Ad Ottobre l’Iraq ha aumentato le proprie scorte di petrolio, e l’output della Libia è rimasto elevato, nonostante l’instabilità di entrambi i paesi.
L’oro è sceso, dato che i forti mercati azionari e i dati economici statunitensi hanno limitato la domanda di metallo prezioso, registrando un -0,25% a quota 1.227,70 Dollari l’oncia.