Di: DailyForex
Lunedì le azioni asiatiche sono scese ad un minimo su nove mesi, mentre il petrolio greggio tocca un nuovo minimo su 5 anni e mezzo sulle preoccupazioni in merito alla sovrapproduzione e alla crescita globale, il che si ripercuote sulle azioni energetiche e sui produttori e gli esportatori di materie prime.
La scorsa settimana gli investitori sono stati nervosi dopo che i titoli statunitensi hanno registrato il peggior calo settimanale in due anni e mezzo dovuto alle perdite nel settore energetico, mentre questi si aspettavano che la Federal Reserve statunitense questa settimana rivelasse di esser vicini ad un aumento dei tassi d’interesse.
L’indice L’indice Asia- Pacifico MSCI fuori dal Giappone è sceso dell’1,1%, toccando il livello più basso da marzo.
Il giapponese Nikkei share average è sceso dell’1,3%, guadagnando poco slancio dalla vittoria schiacciante del primo ministro Shinzo Abe alle elezioni di domenica, il che è stata una spinta per le sue politiche economiche deflazionarie.
Petrolio Greggio USA
I futures del crude oil statunitense hanno perso più del 2,5% scendendo ad un minimo di 56,25 Dollari al barile prima di rimbalzare. In tarda mattinata erano in rialzo dell’1,3%.
Con gli occhi del mondo puntati sui dati della scorsa settimana, che preannunciano prezzi ancor più bassi il prossimo anno su una diminuzione della domanda ed un aumento dell’offerta, si è innescata una nuova ondata di vendite.
Venerdì l’inarrestabile calo del greggio si è ripercosso sulle azioni e le valute correlate all’esportazione di energia, facendo diminuire l’appetibilità di asset più rischiosi.
Le valute dei mercati emergenti correlate all’esportazione di energia sono state sotto pressione, con la valuta brasiliana che attualmente tocca un minimo su 9 anni e mezzo e il Rublo russo a un minimo storico. La Rupia indonesiana è scesa al livello più basso da agosto 1998.
Il Dollaro australiano ha toccato un minimo su un anno e mezzo a quota $0,8204.