Di: DailyForex
Mercoledì i mercati asiatici sono stati quieti, dal momento che la crescente crisi finanziaria russa e la direzione presa dai prezzi del petrolio greggio, hanno spinto gli investitori a spostarsi in fretta verso la copertura dei bond più quotati.
I rendimenti dei debiti sovrani inglese, tedesco e giapponese hanno toccato minimi record, mentre il rendimento dei titoli statunitensi a lungo termine ha raggiunto il livello più basso dal 2012.
I mercati azionari asiatici sono risultati misti, con l’indice giapponese Nikkei che ha recuperato lo 0,5% sulle ingenti perdite registrate di recente. L’indice Asia - Pacifico MSCI fuori dal Giappone è salito dello 0,2% dal precedente minimo su nove mesi.
La posta in gioco è alta
La posta in gioco è alta, dal momento che nell’ultimo meeting dell’anno della Federal Reserve statunitense potrebbe venire a mancare il rispetto dell’impegno di mantenere i tassi d’interesse a livelli bassi per un “considerevole periodo di tempo”. Questo verrebbe visto come un passo in direzione di un rialzo dei tassi, sebbene la crescita nel resto del mondo crepiti e il calo dei prezzi delle materie prime aumenti il rischio della disinflazione.
Un ulteriore cruccio è quello del rischio di una diffusione del contagio finanziario dalla Russia, dove un rialzo d’emergenza dei tassi d’interesse non è riuscito a fermare il crollo del Rublo verso nuovi minimi.
Per un momento, martedì il cross USD/RUB era arrivato ad 80 Rubli, sceso poi intorno ai 68,00 con l’aumentare delle voci secondo cui nei prossimi giorni Mosca imporrà dei controlli sui capitali.
La corsa all’allontanamento dal rischio giova al bene rifugio Yen, con il cambio sceso a 116 Yen per Dollaro dopo il rialzo di martedì a 118,00 Yen. La fretta di chiudere le posizioni ha causato danni collaterali al Dollaro, dal momento che gli investitori avevano coperto molte posizioni long in previsione di ulteriori profitti.
L'Euro è salito a 1,2510 Dollari, mentre l’indice del Dollaro ha perso lo 0,2%, arrivando a 87,935 punti.