Di: DailyForex
Mercoledì mattina i titoli giapponesi sono scesi ad un minimo su oltre una settimana, mentre l’incertezza politica della Grecia ha scosso i mercati azionari globali, già sotto pressione a causa del crollo dei prezzi del greggio e delle preoccupazioni per la crescita globale.
La migrazione verso i beni rifugio che ne è risultata ha fatto salire lo Yen, il che si è ripercosso sulle esportazioni.
L’indice di riferimento Nikkei è sceso dell’1,5% arrivando a 17.542,67 punti a metà giornata, dopo aver toccato precedentemente 17.518,05 punti, livello più basso dal 2 Dicembre.
I traders hanno dichiarato che per ora l’indice dovrebbe ricevere supporto dalla sua media mobile a 25 giorni, a 17.378 punti, con la speranza che la Bank of Japan compri gli Exchange Traded Funds, o ETF, qualora il mercato crollasse.
Lunedì e martedì la banca centrale ha acquistato 74,8 miliardi di Yen in ETF e 1,3 miliardi di Yen in J-REIT.
Il crude oil Brent è sceso dell’1,6% a $65,78 nel corso della sessione asiatica di trading dopo aver toccato il giorno prima un nuovo minimo su cinque anni a quota $65,29. I prezzi del greggio sono stati sotto pressione a causa dell’enorme eccesso di offerta dopo la decisione dell’OPEC di non ridurre i volumi di produzione.
I drammi europei si sono aggiunti all’ansia dopo la decisione del governo di Atene di anticipare le elezioni presidenziali, il che ha accresciuto l’incertezza in merito alla transizione del paese verso la fine del piano di salvataggio del FMI e dell’UE.
“L’euforia dei mercati per le ultime notizie positive ora sta svanendo, dal momento che gli investitori si stanno spostando da una maggiore propensione ad una avversione al rischio” ha detto Nakai, chief strategist al Tokai Tokyo Research Center.
Il Nikkei è salito del 12% dall’allentamento a sorpresa da parte della BOJ il 31 Ottobre.