I titoli giapponesi e il Dollaro sono andati al rialzo mercoledì, grazie alla sorprendente solidità della crescita economica statunitense, che durante il trading natalizio ha fatto rilassare gli investitori, dopo la turbolenza dei mercati azionari delle scorse due settimane.
La propensione al rischio ha ricevuto una spinta dalla revisione dei dati che mostrano che la crescita economica degli Stati Uniti è salita al 5% nel terzo trimestre, il ritmo più veloce in 11 anni e il segnale più forte che la crescita ha decisamente ingranato la marcia giusta.
Le notizie hanno spinto sia il Dow che lo S&P 500 a chiudere a massimi record durante la notte, mentre l’indice Asia – Pacifico MSCI al di fuori del Giappone ha guadagnato lo 0,3% e il Kospi sudcoreano lo 0,4%. Il Nikkei di Tokio ha subìto un rally dell’1,1%.
“La forza dell’economia Americana sta facendo salire il Dollaro e scendere lo Yen, e questo è un grande incentivo per gli esportatori giapponesi che hanno rapporti con gli Stati Uniti” ha dichiarato Hiroyuki Nakai, chief strategist al Tokai Tokyo Research Center.
Il forte PIL statunitense ha spinto i mercati ad anticipare la tempistica del possibile aumento dei tassi d’interesse da parte della Federal Reserve, la quale la scorsa settimana ha dato una valutazione ottimistica alla maggiore economia al mondo.
Il Rublo russo, che a metà dicembre è sceso ad un minimo storico sul calo dei prezzi del petrolio e delle sanzioni imposte dall’occidente, da quel momento si è ripreso leggermente, sostenuto dalle misure di controlli informali sui capitali, pensate per evitare di ripetere l’inflazione e le proteste che hanno segnato la crisi finanziaria russa del 1998.
Il petrolio greggio statunitense è sceso di 31 centesimi arrivando a 56,81 Dollari al barile, dopo aver guadagnato $1,86 durante la notte sui dati sulla crescita statunitense, mentre l’oro ha chiuso ad un minimo su tre settimane, dal momento che il sentimento positivo ha diminuito l’appetibilità del bene rifugio.