Di: DailyForex
Venerdì l’oro è andato al rialzo in vista dei tanto acutamente osservati dati sull’impiego negli Stati Uniti. Il metallo era pronto a registrare il primo guadagno in quattro settimane grazie all’elevata domanda di beni rifugio, tra l’incertezza politica in Grecia e una solida domanda dalla Cina.
Alle 15:08 GMT lo spot gold era salito dello 0,3% a quota 1.212,21 Dollari l’oncia, ma al di sotto del massimo su tre settimane di $1.222,40 toccato martedì.
“La domanda di beni rifugio sembra stia aumentando nuovamente, con il crollo dei prezzi del greggio e le crescenti preoccupazioni per la possibile uscita della Grecia dall’Euro” hanno dichiarato gli analisti della ScotiaMocatta in una nota, aggiungendo che anche la domanda fisica da parte del maggior consumatore di oro, la Cina, ha contribuito. “Sospettiamo però che l’acquisto di beni rifugio potrebbe non durare a lungo se si dissipassero le preoccupazioni in merito alla Grecia”.
Questa settimana il metallo prezioso è salito del 2%, chiudendo tre settimane consecutive di perdite, dopo il calo dei mercati azionari a causa delle preoccupazioni in merito agli sviluppi politici in Grecia, che potrebbero portare all’uscita dalla zona euro. I titoli azionari da allora si sono ripresi, portando la quotazione oro a perdere parte dei profitti. L’oro ha sofferto anche a causa dei forti dati economici dagli Stati Uniti.
La recente domanda di beni rifugio ha tratto stimolo dalla paura che il 25 Gennaio le elezioni generali in Grecia potrebbero portare ad una rottura fra Berlino ed Atene in merito alle politiche di austerity imposte alla Grecia.
I traders sono in attesa del rilascio, nella tarda giornata di oggi, dei dati non farm-payroll statunitensi per misurare la solidità della maggiore economia mondiale. Dei dati solidi farebbero diminuire l’appetibilità dell’oro come assicurazione contro i disastri, e potrebbero portare la Fed ad anticipare le tempistiche dell’aumento dei tassi d’interesse, andando a nuocere i lingotti, che non maturano interessi.