Di: DailyForex
Secondo giorno al ribasso per il Dollaro, dopo che un inaspettato calo nei salari statunitensi ha offuscato le previsioni per il rialzo dei tassi d’interesse, e il petrolio greggio ha ripreso a scendere. La miliardaria Cheung Kong Holdings Ltd. di Li Ka-shing è salita ad Hong Kong dopo una ristrutturazione dell’organico, mentre i titoli a Shanghai sono andati al ribasso.
Alle 11:36 ora di Hong Kong il biglietto verde aveva perso terreno contro la maggior parte delle principali concorrenti, mentre il Dollaro australiano aveva guadagnato lo 0,5% e l’Euro lo 0,2%. La Cheung Kong è salita del 14%, mentre lo Shanghai Composite Index si è diretto verso il peggior calo in tre giorni su dieci mesi. I Futures dello Standard & Poor’s 500 hanno oscillato. Il crude oil ha perso almeno l’1,5% a New York e Londra. L’oro ha registrato un +0,3%, mentre il rame veniva scambiato vicino ai livelli più bassi dal 2009. I mercati giapponesi oggi sono rimasti chiusi.
Il maggior calo nella retribuzione oraria statunitense dal 2006, quando si è iniziato a registrare i dati, in aggiunta al calo dei prezzi del greggio, sta attenuando le previsioni per l’inflazione negli USA. Questo rende meno probabile vedere a breve un rialzo dei tassi d’interesse da parte della Federal Reserve, il che riduce l’appetibilità del Dollaro, mentre viene scambiato vicino ad un massimo su 10 anni contro le principali concorrenti.
Il Bloomberg Dollar Spot Index è sceso per il secondo giorno di seguito, perdendo lo 0,2% e scendendo a 1.139,12 punti. L’8 gennaio l’indice ha chiuso a 1.147,54 punti, la chiusura più alta da gennaio 2005. Lo Yen giapponese ha guadagnato lo 0,2%, e viene scambiato a 118,25 Yen per Dollaro, mentre un indice che monitora le valute dei paesi emergenti asiatici contro il Dollaro è sceso per il quinto giorno di seguito.
Oggi il greggio della West Texas Intermediate ha perso l’1,6% scendendo a 47,59 Dollari al barile, dopo il -8,2% della scorsa settimana. Il crude oil della Brent è sceso dell’1,7% arrivando a 49,27 Dollari al barile. Entrambi i contratti si dirigono verso i prezzi più bassi da aprile 2009. Il Brent la scorsa settimana ha perso l’11%, la peggior performance dopo i cinque giorni in seguito al 28 novembre.