Di: DailyForex
I dati di oggi dell’indice dei prezzi al consumo di marzo sono più importanti del solito, essendo dei dati che secondo i trader potrebbero modificare le loro ipotesi in merito alla politica della Fed.
L’inflazione è rimasta ostinatamente bassa, e la Fed ha riconosciuto che si aspetta un rialzo, ma i segnali sono ancora deboli. “È l’unica cosa che trattiene la Fed dal procedere con i tassi d’interesse. Anche con la debolezza della relazione sui nonfarm payroll, tutti gli altri segnali lasciavano presagire che a quest’ora la Fed avrebbe iniziato ad alzare i tassi, se non fosse stato per il calo dell’inflazione. Ecco cosa rende i dati di venerdì così importanti”, ha detto Ian Lyngen, senior Treasury strategist per CRT Capital.
Il mercato dei titoli di Stato è risultato ipersensibile ai commenti della Fed, e i rendimenti sono saliti grazie ai commenti del vicepresidente Stanley Fischer, prima di scendere dopo quelli che sono stati interpretati come commenti molto più accomodanti da parte del presidente della Fed di Atlanta Dennis Lockhart. I rendimenti dei titoli decennali erano all'1,88% in tarda giornata dopo che Lockhart ha dichiarato che la debolezza economica implica che la Fed si prenderà il suo tempo prima di innalzare i tassi nel breve periodo.
Ci si aspetta che il CPI mostri un aumento dell’inflazione dello 0,3% a marzo, contro lo 0,2% di febbraio. Per il Core CPI, esclusi cibo ed energia, ci si aspetta uno 0,1% rispetto allo 0,2% del mese scorso. Verrà rilasciato alle ore 8:30 ET.
"Un’altra lettura allo 0,2% renderebbe la Fed un po’ più sicura in merito all’inflazione”, ha dichiarato Robert Sinche, a capo della strategia globale per Amherst Pierpont. “Se fosse più debole, vicina allo zero, il mercato vedrà i dati del mese scorso come un’anomalia, e farebbe scendere le aspettative di un rialzo dei tassi”.
Attualmente, molti di coloro che osservano la Fed prevedono un rialzo dei tassi verso settembre o oltre.