Di: DailyForex
La Grecia si sta preparando a dichiarare default sul debito, a meno che non riesca a raggiungere un accordo con i suoi creditori internazionali entro fine aprile. Il governo, che sta rapidamente rimanendo a corto di fondi per pagare stipendi pubblici e pensioni statali, ha deciso, qualora non si riuscisse ad arrivare ad un accordo, di negare il pagamento dei 2,5 miliardi di Euro dovuti al Fondo Monetario Internazionale a maggio e giugno.
"Siamo di fronte ad una strada chiusa…Se gli europei non rilasceranno il denaro del bailout non c’è alternativa ," ha detto un funzionario pubblico.
Il default della Grecia costituirebbe uno shock senza precedenti per i sedici anni di unione monetaria Europea, e che arriverebbe a soli cinque dalla ricezione del primo dei due piani di salvataggio da parte di EU e FMI, che insieme ammontano ad un prestito di 245 miliardi di Euro.
L’avvertimento di un imminente fallimento di stato potrebbe essere una tecnica di negoziazione, che rifletterebbe la volontà del governo di “estorcere” ai creditori le condizioni più favorevoli possibile per la Grecia, ma evidenzia comunque la realtà del rapido svuotamento delle casse statali.
Sei giorni per pianificare le riforme
Lo scorso venerdì il personale tecnico dell’Euro Working Group ha concesso alla Grecia sei giorni lavorativi per lavorare ad un piano di riforme, in vista del meeting dei ministri finanziari dell’Eurogruppo, previsto per il 24 aprile. Senza le riforme, l’ultima indispensabile tranche di aiuti proveniente dall’estensione del piano di salvataggio, non verrà rilasciata.
La Grecia ha beneficiato di due bailout dal 2010, per un valore totale di 240 miliardi di Euro (254 miliardi di Dollari). A febbraio, il secondo piano di salvataggio ha ricevuto un’estensione di 4 mesi dalle autorità che ne sorvegliano la sua attuazione (Commissione Europea, Banca Centrale Europea e Fondo Monetario Internazionale, o FMI), ma c’è stata un’evidente mancanza di progressi sul fronte delle riforme, che ha messo a dura prova la pazienza dei creditori, soprattutto della Germania.