Di: DailyForex
Martedì, durante un meeting di emergenza, i creditori della Grecia hanno proposto un ulteriore accordo per aiutare il governo di sinistra di Atene a far uscire la nazione dalla propria disastrosa condizione finanziaria.
Uno sforzo congiunto della Commissione Europea, la Banca Centrale Europea e il Fondo Monetario Internazionale, ha definito i termini per un accordo sulle riforme finanziarie nel tentativo di porre fine a quattro mesi di aspri negoziati, che potrebbero far affluire liquidità nelle casse della nazione prima che questa si trovi senza più denaro.
I leader di Francia e Germania si sono riuniti a Berlino con le istituzioni per far pressione ai creditori, affinché trovassero una soluzione immediata per le difficoltà di Atene.
Una fonte che ha preso parte al meeting ha riportato che il Cancelliere tedesco Angela Merkel e il Presidente francese Francois Hollande hanno sottoposto il piano a Tsipras via telefono, nel tentativo di assicurarsi il suo assenso.
“Copre tutte le aree politiche chiave, e riflette le discussioni delle ultime settimane. Se ne discuterà domani con (il Primo ministro greco Alexis) Tsipras”, ha riportato un alto funzionario dell’UE.
Tsipras, vincitore delle ultime elezione greche, ha giurato di non arrendersi ad ulteriori misure di austerità, e lunedì ha inviato le proprie proposte di riforme a Bruxelles prima che gli altri potessero fornirne una loro versione. I rappresentanti dell’Eurozona hanno bollato le proposte di Tsipras come insufficienti, respingendole.
Meeting a Bruxelles
Tuttavia, secondo un funzionario del governo greco, Tsipras si recherà a Bruxelles mercoledì per un meeting con il presidente della Commissione Europea Jean-Claude Juncker, su invito dello stesso.
La Grecia sta per rimanere a corto di liquidità, ed ha minacciato di non rispettare il pagamento al FMI previsto per questa settimana. Gli economisti sono certi, tuttavia, che il PM greco dovrà mettere da parte il proprio orgoglio ed accettare i termini del nuovo piano di salvataggio, oppure affrontare un default di stato ed una probabile uscita dalla zona Euro, che potrebbe rivelarsi estremamente dannosa per la moneta unica.