Di: DailyForex
I guai per la Cina sono appena iniziati. Giovedì i prezzi dei mercati azionari cinesi sono rimbalzati, dopo che l’autorità di vigilanza ha vietato agli azionisti che detengono più del 5% di titoli di società quotate in borsa, di vendere i suddetti titoli per i prossimi sei mesi a partire da mercoledì.
Dopo essere scesi per la maggior parte della giornata, i titoli sono risaliti leggermente nei mercati asiatici, ma lo Yen ha perso terreno contro il Dollaro.
L’indice cinese CSI300 è salito dell’1,6% e lo Shanghai Composite Index ha guadagnato lo 0,6%. Entrambi gli indici hanno aperto la giornata significativamente al ribasso.
L’indice MSCI Asia-Pacific, che raccoglie le principali borse asiatiche al di fuori del Giappone, ha perso lo 0,9% nella prima parte della giornata, riuscendo però poi a riprendersi dello 0,8% dopo aver toccato mercoledì un minimo su 17 mesi.
Il giapponese Nikkei ha cancellato parte delle precedenti perdite chiudendo a -0,7%, mentre i titoli cinesi invertivano il trend e risalivano. Lo Hang Seng di Hong Kongha guadagnatoil 2,9%.
I due principali mercati azionari cinesi hanno subìto un crollo vicino al 30% nel corso delle ultime tre settimane, e ogni tentativo delle autorità di frenarlo, finora non ha dato risultati.
Le autorità di regolamentazione sono entrate in gioco quando la polizia cinese ha annunciato che inizierà ad indagare su un potenziale short-selling speculativo, ma le banche hanno il permesso di concedere prestiti garantiti da titoli.
Si teme un rischio globale
Alcuni analisti temono che il caos del mercato cinese possa rivelarsi rischioso a livello mondiale molto più di quanto lo possa essere la crisi in Grecia, e gli Stati Uniti temono che un crollo del mercato azionario potrebbe compromettere il programma di riforme economiche di Pechino.
“Ciò che davvero preoccupa è cosa significherà per la crescita cinese nel lungo periodo” ha detto mercoledì il Segretario del Tesoro statunitense Jack Lew in occasione di un evento a Washington sulla stabilità finanziaria.