In ciò che sembra una bizzarra serie di eventi, il governo greco ha trovato il denaro per ripagare i circa 2 miliardi di Euro (2,2 miliardi di Dollari) dovuti al Fondo Monetario Internazionale (FMI).
“La Grecia, dunque, non è più in arretrato con il FMI”, ha dichiarato lunedì in un comunicato Gerry Rice, direttore delle comunicazioni al FMI.
Un portavoce della BCE ha dichiarato che “La BCE conferma che sono stati pagati”.
Al contempo, Rice ha reiterato la sua promessa di aiutare la Grecia ad uscire dalla crisi finanziaria, dicendo: “Come abbiamo detto, il Fondo è pronto a continuare ad assistere la Grecia a compiere gli sforzi per ritrovare la stabilità finanziaria e la crescita”.
Clienti affollano le banche
Lunedì le banche hanno finalmente riaperto, dopo che qualche giorno fa Atene ha accettato il pacchetto di salvataggio offerto dalla BCE. Per coprire il denaro necessario a ripagare i suoi debiti, e continuare a fare la sua parte per il pacchetto del piano di salvataggio triennale, la Grecia ha immediatamente alzato le tasse su qualsiasi cosa, dallo zucchero, al caffè, ai cosmetici, ai trasporti e persino alle sepolture.
L’imposta sul valore aggiunto (IVA) è schizzata dal 13 al 23% su un’ampia gamma di beni e servizi, nonostante le tasse su medicinali, libri e giornali siano scese dal 6,5 al 6%.
Dopo le tre settimane di chiusura, le banche stanno ancora offrendo solo una quantità di servizi limitata, compreso il blocco di trasferimenti di capitale alla maggior parte delle banche estere, ma il limite di prelievo giornaliero a 60 Euro (65$), imposto quando la crisi è iniziata sul serio, è stato eliminato.