Mentre si prevede che i tassi d’interesse negli USA salgano da un giorno all’altro, i tassi in Australia potrebbero muoversi nella direzione opposta. Dopo aver tagliato il tasso d’interesse di riferimento per due volte quest’anno, portandolo ad un minimo record del 2%, il governatore della Reserve Bank of Australia (RBA) Glenn Stevens ha dichiarato che potrebbero essere previsti ulteriori tagli.
Mercoledì l’Australian Bureau of Statistics (ABS) ha rilasciato il suo secondo rapporto sui prezzi, rivelandone un aumento dello 0,6% rispetto allo scorso trimestre. L’indice dei prezzi al consumo è salito dello 0,7% dagli scorsi tre mesi, leggermente al di sotto delle previsioni degli analisti di un aumento dello 0,8%.
Ulteriori tagli aiuterebbero a ravvivare l’occupazione nelle industrie del paese, ed incoraggerebbero la crescita economica che stiamo vedendo da 24 mesi.
“Un periodo di dati in qualche modo deludenti, quasi disastrosi sulla crescita economica, e d’inflazione contenuta, ha visto un calo dei tassi d’interesse a livelli estremamente bassi”, ha detto il primo banchiere centrale d’Australia. “Il dubbio che possano essere ridotti ancora, rimane in gioco, come ho detto in precedenza”.
Stevens ha avvertito che troppo allentamento a lungo termine potrebbe portare vulnerabilità attraverso l’assunzione di rischi e prestiti eccessivi, come accadde nei primi anni del 2000. Secondo Stevens “Bisogna trovare un equilibrio”.
AUD al minimo su 6 anni
Nel frattempo, l’AUD è sceso a toccare minimi su sei anni contro il Dollaro statunitense, perdendo il 21% dallo scorso luglio, anche se contro le altre valute globali il calo non è stato così duro.
Secondo la RBA: “…Il tasso di cambio finora ha offerto meno aiuto di quanto ci si aspetterebbe normalmente per raggiungere un equilibrio di crescita economica, e questo ulteriore deprezzamento è sembrato probabile e necessario”.