Un giorno può fare differenza. Appena la scorsa settimana sembrava certo che dopo mesi di speculazione, la Federal Reserve avrebbe introdotto un aumento dei tassi d’interesse al più tardi entro Settembre. Tuttavia gli USA non si trovano in completo isolamento, e gli eventi economici nel resto del mondo mettono ora in dubbio un aumento dei tassi.
La scorsa settimana i dati sull’inflazione negli Stati Uniti sono stati in linea con le aspettative, e il primo aumento in nove anni da parte della banca centrale sembrava una passeggiata. Proprio quando la Fed stava per rafforzare il Dollaro, la Cina ha ridotto il valore dello Yuan, e sembra iniziare ad insinuarsi la deflazione globale.
Al contempo gli economisti stanno notando un livellamento della produzione, e dubitano che la crescita degli USA si avvicinerà intorno al 3% predetto dagli analisti del Wall Street, facendo scendere le possibilità di un aumento dei tassi da 39 a 50 centesimi. Se l’aumento avesse luogo nel 2015, Dicembre sarebbe la prossima data utile, ma la Goldman Sachs sembra essere una delle poche aziende ad appoggiare questa valutazione.
Tasso attuale inaccettabile
Il fatto di mantenere l’attuale tasso vicino allo zero, tuttavia, viene considerato inammissibile da molti analisti, e gli strateghi puntano a fattori economici che rendono un rialzo a settembre necessario.
Secondo Quincy Krosby, chief strategist per Prudential Financial: "Non siamo in una situazione d’emergenza. Ora la Fed si sta domandando, perché stiamo mantenendo i tassi così bassi da così tanto?”
La reazione del mercato a questa incertezza è stata rapida mercoledì, con i titoli del Tesoro decennali che sono scesi e il Dollaro che ha pesto più dell’1,1% contro la maggior parte delle valute. “Le cose possono cambiare da qui a settembre” ha detto Krosby. “La Fed non ha la palla di cristallo… I rendimenti dei titoli decennali dicono non ci sarà un aumento da settembre. Eppure il tutto può cambiare, e anche rapidamente”.