Sembrano esserci problemi in paradiso. Se gli economisti hanno ragione, l’attuale boom immobiliare australiano, che finora quest’anno è schizzato dell’11%, potrebbe volgere al termine.
Investitori in cerca di buoni affari hanno contribuito a far salire il valore delle case residenziali a mezzo milione di milioni di Dollari, e le banche hanno riportato che oltre la metà dei nuovi mutui concessi erano a scopo di investimento speculativo.
Nel corso degli ultimi mesi la Reserve Bank of Australia (RBA) si è mostrata preoccupata che un inaspettato calo nella quantità di investimenti immobiliari potrebbe portare ad una brusca correzione al settore. Con una buona fetta dell’economia australiana legata alla ricchezza immobiliare, questa ritirata potrebbe innescare una reazione economica più diffusa.
Aumento dei tassi non previsto
Ad ogni modo, nella revisione di giovedì della propria politica, non si prevede che la RBA prenda provvedimenti, sebbene alcuni fattori dovrebbero portare ad un certo grado di cambiamento.
Un rappresentante della Goldman Sachs ha riportato lunedì che: “Sebbene lo slancio nel mercato immobiliare continui, ci aspettiamo che in futuro affitti a minimi record e (nuove) politiche macroprudenziali rivolte agli investitori costituiranno probabilmente una prova per la domanda immobiliare, in particolare da parte degli investitori”.
Alcuni vedono una diminuzione della domanda da parte degli investitori come il solo (seppur lento) modo per raffreddare il bollente mercato immobiliare australiano. Tuttavia, alcuni analisti, come Shane Oliver, a capo della strategia d’investimento e capo economista per AMP Capital, ritengono che l’unico evento che potrebbe avere impatto significativo nel calo dei prezzi sarebbe un rapido aumento da parte della RBA dei tassi d’interesse, e ben al di sopra dell’attuale livello del 2%.