Dopo aver accettato i termini dei programmi di bailout all’inizio del mese, stabiliti dai leader dell’Eurozona, tutti i giocatori si sono ritrovati di nuovo al tavolo delle trattative.
Sebbene la Grecia, i creditori internazionali e coloro che supervisionano abbiano concordato sulla maggior parte dei dettagli tecnici, un altro contrattempo si è palesato quando alcuni membri del governo di Alexis Tsipras si sono opposti ad alcune misure dell’accordo, ma finalmente dopo ore di bagarre, il parlamento ha dato il via libera all'accordo.
Germania dura
La Germania in particolare si è rivelata difficile nelle discussioni. Prima di avallare a tutti i dettagli dell’ultimo minuto, il ministro delle finanze tedesco voleva che fosse l’Eurogruppo a rispondere a tutte le domande della Grecia venerdì sul piano di salvataggio, in primo luogo alla domanda se il FMI contribuirà economicamente all’accordo. Il funzionario tedesco ha reso chiaro negli ultimi giorni che la partecipazione del FMI è centrale nel cosiddetto "Memorandum of Understanding" (la bozza dell’accordo) fra la Grecia e i suoi creditori.
Venerdì Tsipras ha riportato in parlamento che l’accordo era una “scelta necessaria”, esortando i legislatori ad approvare l’accordo per il piano di salvataggio da 85 miliardi di Euro.
Nel parlamento greco, membri di alto profilo nel governo Syriza, incluso l’ex ministro delle finanze Yanis Varoufakis e il portavoce parlamentare Zoe Konstantopoulou, si sono opposti fortemente all’accordo, che comprende ulteriori tagli alla spesa e riforme di austerità.
I ministri delle finanze dell’Eurogruppo di incontreranno a Bruxelles per discutere degli ultimi sviluppi nel programma di bailout da 85 miliardi di Euro (94,8 miliardi di Dollari) per la Grecia.