La Fed sembra essere tornata sulla strada giusta per un aumento dei tassi s Dicembre. Nel meeting politico di mercoledì, la banca centrale ha dato chiare indicazioni che ci sono forti possibilità di vedere un aumento dei tassi d’interesse entro la fine del 2015.
Prima del meeting della FOMC gli investitori si aspettavano che la Fed rimanesse dell’idea che una probabile data per l’aumento sarà a Marzo. L’annuncio di un possibile movimento a Dicembre ha sorpreso tutti, ed ha aperto una corsa fra gli investitori per piazzare i loro contratti futures implicando una possibilità del 43% invece che del 34%, come prima dell’annuncio.
Il Dollaro statunitense è salito in modo forte sulla novità, e i rendimenti sui bond governativi sono scesi in previsione di tassi più alti. I prezzi dei titoli azionari inizialmente scesi, per poi riprendersi e chiudere la giornata al rialzo.
USD/EUR
La notizia ha fatto scendere l’Euro, stabile a 1,0918, minimo su due mesi contro il Dollaro dopo che siamo arrivati a toccare l’1,0894 poco dopo il meeting. Una valuta più debole offrirebbe un ipotetico sospiro di sollievo all’Eurozona, che sta avendo a che fare con un calo della domanda dei suoi prodotti che aggiunge pressione ad una inflazione già debole.
Le due valute sembrano lavorare a braccetto. Mentre la Fed si muove verso un aumento dei tassi, la BCE sta considerando di implementare altri stimoli.
Uno stratega per ANZ ritiente che: “l’EUR diventa più semplice da trattare quando Fed o BCE sono su percorsi differenti”.
Nel prendere la decisione, la banca centrale ha “sminuito” i recenti tumulti globali e finanziari, puntando alla necessità di crescita dei posti di lavoro, nonostante il graduale miglioramento del mercato del lavoro statunitense.
Nella dichiarazione a seguito dei due giorni di meeting, ha dichiarato: “Nel determinare se sarà opportuno aumentare il target dei tassi d’interesse al prossimo meeting, il committee valuterà i progressi (sia realizzati che aspettati”), verso i propri obiettivi di massima occupazione e raggiungimento dell’ inflazione al 2%.