L’aumento di mercoledì dei tassi d’interesse da parte della Federal Reserve non ha sorpreso nessuno. I mercati hanno reagito di conseguenza, con performance molto solide in tutto il mondo.
I prezzi del petrolio greggio, tuttavia, hanno continuato la loro discesa perdendo più del 3% mercoledì e interrompendo il rimbalzo di due giorni, dopo che i rapporti governativi statunitensi hanno mostrato una crescita a sorpresa delle scorte di crude oil, e sulla scia della decisione della Fed di aumentare i tassi d’interesse per la prima volta in nove anni.
In vista della decisione della Fed sui tassi, la Energy Information Administration americana ha rilasciato dati che hanno mostrato un aumento delle scorte di greggio di 4,8 milioni di barili la scorsa settimana (contro le aspettative di un calo di 1,4 milioni di barili, secondo un recente sondaggio di Reuter).
I futures del petrolio greggio WTI sono scesi di circa il 5% a quota 35,52$ a barile, e vengono scambiati a 35,38$ in Asia.
I futures del Brent sono scesi a 37,19$ a barile dopo aver toccata i 37,11$ a barile, quasi ad un minimo su 11 anni. Il greggio della Brent viene attualmente scambiato intorno ai 37$ a barile.
Fine della Crisi Finanziaria
L’aumento dei tassi viene visto come indice che l’economia statunitense ha ampiamente superato le crisi del 2007-2009. Il Dollaro si è modestamente stabilizzato dopo l’aumento dei tassi. Sulla base dei mercati futures dei tassi d’interesse, i traders si aspettano un secondo aumento ad aprile.
Gli analisti si aspettano che tassi d’interesse più alti vadano a supportare il Dollaro, che dovrebbe risultare in una maggiore pressione sui prezzi del petrolio greggio, rendendoli più costosi per chi possiede altre valute.
Chris Jarvis, presidente e analista senior presso Caprock Risk Management, Maryland, ha dichiarato: "Non vedo tutto questo supporto dall’annuncio della FOMC, e ora che ce lo lasciamo alle spalle, si torna ai fondamentali”.