Lunedì le Borse cinesi hanno guidato al rialzo i mercati asiatici, mentre il prezzo del crude oil della Brent è sceso ad un minimo su 11 anni, a causa delle rinnovate preoccupazioni per la sovrapproduzione globale.
Si prevede invece che i titoli europei andranno in tutt’altra direzione, con Spreadbetters che prevede un’apertura al ribasso per il britannico FTSE 100 e il francese CAC40, con il DAX tedesco che inizia la giornata a -0,5%.
I futures del Brent sono scesi ad un minimo di 36,17$ a barile, prezzo più basso dal 2004, con la produzione che è rimasta a (o vicina a) massimi storici, e il Dollaro è rimasto solido a seguito dell’aumento dei tassi d’interesse della scorsa settimana negli Stati Uniti.
L’indice cinese CSI300 è salito del 2,9%, lo Shanghai Composite del 2%. Lo Hang Seng di Hong Kong ha seguito l’esempio del mercato cinese ed è salito dello 0,4%.
Nikkei Ulteriori Perdite
Il principale indice australiano ha chiuso la giornata variando di poco, mentre il giapponese Nikkei ha esteso le perdite di venerdì per chiudere a -0,4%.
La scorsa settimana la Bank of Japan ha annunciato alcuni cambiamenti nel suo massiccio programma di stimoli, facendo salire lo Yen e provocando alcune forti oscillazioni contro il Dollaro.
Secondo Bernard Aw, stratega di mercato per IG a Singapore "Mentre ci avviciniamo alle ultime due settimane dell’anno, sarà da tenere d’occhio la limitata liquidità di fine anno. Oggi non abbiamo molto in termini di dati che potrebbero far muovere i mercati asiatici, dunque è probabile che gli investitori rimarranno in disparte, nel tentativo di cercare chiarezza”.
Il Dollaro è sceso dello 0,1% a quota 98,619 contro un paniere di valute durante la prima parte della sessione, mentre l’Euro è salito dello 0,1% portando il cambio col Dollaro a 1,0877$.