Mercoledì le Borse asiatiche sono salite prendendo esempio da Wall Street; il Dollaro ha mantenuto i profitti sulla scia di un aumento dei rendimenti del Tesoro. I principali indici di Australia e Giappone hanno guadagnato più del 2%, mentre il Sud Corea ha chiuso a quasi +1,9%.
L’indice MSCI Asia-Pacific che raccoglie le principali Borse asiatiche al di fuori del Giappone è salito del 2%, mentre i titoli di Shanghai hanno guadagnato lo 0,8% e quelli australiani sono incorsi in un rally del 2,2%. I prezzi del petrolio greggio hanno rimbalzato dai minimi pluriennali, facendo salire le azioni energetiche. Il Nikkei giapponese è salito del 2,5%, rimbalzando dal minimo su 2 mesi toccato il giorno prima.
Per quanto riguarda le materie prime, i prezzi del greggio hanno rimbalzato nonostante persistano preoccupazioni per la sovrapproduzione nel mercato. I futures del West Texas Intermediate (WTI) sono scesi di 24 centesimi (o dello 0,64%) a quota 37,11$ a barile, dopo aver guadagnato il 2,86% durante le ore di trading negli USA. Il Brent, scambiato a livello internazionale, ha perso 19 centesimi (o lo 0,49%) arrivando a 38,26$ a barile durante la sessione asiatica, dopo aver perso l’1,29% nella sessione statunitense.
Aumento Tassi Già Previsto
Gli analisti ritengono che il rally notturno in Europa e America sia indice che i mercati stanno già digerendo il previsto aumento dei tassi da parte della Federal Reserve, che dovrebbe essere annunciato mercoledì, alla chiusura dei due giorni di meeting politico. L’aumento sarebbe il primo in circa un decennio.
Secondo Martin King, condirettore generale di Tyton Capital Advisors “Molto del capitale cercherà temporaneamente “riparo” al di fuori degli Stati Uniti, così da evitare il probabile aumento della volatilità, una volta che il dado sarà tratto. E nel contesto degli attuali mercati mondiali, a molti il Giappone sembra un riparo credibile”.