La decisione del Presidente Mario Draghi di portare il tasso di deposito della BCE ad un minimo storico di -0,3%, giovedì ha fatto salire l’Euro.
Ad un certo punto l’Euro ha guadagnato più del 3% contro il Dollaro dopo che Draghi ha annunciato una riduzione inferiore a quanto si aspettavano in molti, riducendo il tasso solo di 10 punti base.
La mossa ha posto fine alla guerra di valute che era in atto fra membri dell’Eurozona e altri paesi come Danimarca e Svizzera, che ora vedono meno pressione per la svalutazione al di sotto dei valori correnti di -0,75%, che entrambi i paesi stanno mantenendo dall’inizio dell’anno.
In Svizzera, il drammatico calo del Franco anticipa il fatto che a questo punto non c’è bisogno di altro allentamento da parte della Banca Nazionale Svizzera.
Secondo Markus Schmieder, economista per la Wellershoff & Partners Ltd di Zurigo, che ha commentato al telefono: “Nonostante la BNS sia ancora in balia della BCE, non c’è immediate pressione ad agire”.
Reazioni Globali
L’indice paneuropeo FTS Eurofirst 300 ha perso il 3,3%, il calo peggiore dal 24 agosto a Wall Street, lo S&P 500 ha registrato il suo peggior calo giornaliero dal 28 settembre, perdendo l’1,4%.
I mercati asiatici sono scesi durante la notte in risposta alla decisione della BCE. L’indice MSCI Asia-Pacific che raccoglie le principali borse asiatiche al di fuori del Giappone ha perso lo 0,8% portando le perdite settimanali allo 0,4%. Il giapponese Nikkei ha segnato un -1,9%, il peggior calo giornaliero dal 2 novembre, e il cinese CSI300 ha perso lo 0,9%, facendo scendere i profitti settimanali al 4,6%.