Le Borse asiatiche sono scese venerdì, rimanendo tuttavia ancora in pista per registrare guadagni, in una settimana importante che ha visto la svalutazione dello Yuan in Cina e l’introduzione del primo aumento dei tassi d’interesse da circa un decennio negli Stati Uniti.
Giovedì lo Yuan cinese ha segnato la decima sessione consecutiva di calo contro il Dollaro, registrando un record di sessioni in perdita, dopo che la banca centrale ha fatto scendere il valore della valuta cinese.
La banca centrale di Taiwan ha tagliato i tassi d’interesse per la seconda volta quest’anno, e ha dichiarato di aver intenzione di mantenere una politica monetaria accomodante per stimolare la crescita, visto il calo della domanda a livello internazionale.
Venerdì la Bank of Japan ha mantenuto invariato il proprio obiettivo principale di stimoli all’economia, indicando future modifiche agli acquisti di bond governativi, fondi ETF, e fondi comuni di investimento immobiliare. Le modifiche arriveranno alla luce dell’aumento dei tassi d’interesse della Federal Reserve, del corso del mercato del petrolio greggio, e degli ultimi indicatori economici. Il Governatore giapponese Haruhiko Kuroda ha dichiarato in precedenza questo mese che anche con un miglioramento del trend dei prezzi, non esiterebbe a modificare la politica monetaria se necessario.
Wall Street Scende
Giovedì Wall Street è scesa, con i futures sul greggio che hanno continuato sui minimi, in uno scenario di eccesso di scorte e un Dollaro diventato più forte dopo l’ampiamente anticipato inasprimento della Federal Reserve statunitense arrivato mercoledì.
Secondo Angus Nicholson, analista di mercato alla IG di Melbourne: "Le macro dinamiche mondiali, sin dall’inizio di un ciclo di aumenti da parte della Fed, stanno lentamente facendo la loro parte in tutto il mondo. Sulla scia diretta della decisione abbiamo visto movimenti drammatici nella politica delle banche centrali di Taiwan, che ha tagliato il suo tasso d’interesse di riferimento, quelle di Hong Kong e Messico hanno entrambe aumentato i tassi, e la banca centrale argentina ha rimosso i controlli valutari e ha svalutato il Peso del 30%”.