I mercati asiatici hanno chiuso l’ultima giornata di trading del 2015 senza risultati esaltanti, con gli investitori che hanno continuato ad osservare i prezzi del greggio in cerca di indizi per il 2016.
Giovedì i mercati di Giappone e Sud Corea sono rimasti chiusi, e anche i mercati di Hong Kong e Singapore chiuderanno prima del solito. Mercoledì il Nikkei 225 ha toccata il 9,3% di profitti per il 2015.
Il mercato australiano, che ha chiuso in anticipo, ha perso più del 2% quest’anno, a causa dei prezzi delle materie prime più bassi che hanno colpito parecchi titoli dell’indice principale, mentre i mercati cinesi sono stati prevalentemente in negativo, con lo Shanghai e lo Shenzhen Composit hanno chiuso in rosso. Nonostante l’epilogo negativo di giovedì lo Shenzhen Composit è rimasto l’indice dalle performance migliori, con un guadagno per il 2015 del 63,2%. L’indice, relativamente meno conosciuto dello Shanghai Composite, tratta società più piccole che coprono settori della new economy come sanità, internet e tecnologia, comparati ai giganti statali dello Shanghai Composite.
Titoli USA Scendono
I titoli statunitensi hanno chiuso la giornata di mercoledì in perdita, con i prezzi del greggio che sono scesi bruscamente a seguito di un aumento delle scorte di crude oil negli USA. Il Dow Jones Industrial Average ha chiuso in perdita di 117,24 punti (-0,7%) a quota 17.603,74 punti, mentre lo S&P 500 ha perso 15,01 punti (-0,7%), chiudendo a 2.063,35 punti.
Il Nasdaq Composite perdeva 42,09 punti (-0,8%), per chiudere a 5.065,85 punti. Un nuovo calo dei futures del West Texas Intermediate, scambiati sul New York Mercantile Exchange e saliti del 3,4% a 36,60$ a barile, hanno portato un po’ di ottimismo per gli investitori durante l’ultima giornata di trading dell’anno.