Come previsto, la Banca Centrale Europea giovedì ha lasciato i tassi invariati, mentre continuano le preoccupazioni per il rallentamento della crescita globale.
La decisione è stata presa durante il consueto meeting della BCE, dove il Presidente della Banca Centrale Europea Mario Draghi ha annunciato che il tasso bancario di riferimento sarebbe rimasto invariato allo 0,05%.
Durante il meeting precedente, a Dicembre, il tasso era stato tagliato dallo -0,02% in un tentativo di spingere le banche a rilasciare prestiti invece di lasciar parcheggiato il denaro alla BCE.
BCE ne riparlerà a marzo
Durante la conferenza stampa che ha seguito il meeting. Draghi ha dichiarato che la banca “rivedrà, ed eventualmente riconsidererà” la politica monetaria durante il prossimo meeting di Marzo. Ha detto che i tassi dell’Eurozona “Rimarranno ai livelli attuali, o inferiori, per un periodo prolungato”, e che non ci sarà “nessun limite” allo sforzo di riflazionare l’Eurozona.
Alle 16;44 L’Euro era sceso dello 0,8% a quota 1,0808$ nel cambio col Dollaro, ora di Francoforte. I bond europei sono saliti e le borse hanno esteso i profitti.
Il Dollaro si è rafforzato contro l’Euro a seguito dell’annuncio, chiudendo in rialzo dello 0,5% a quota 1,083$. Anche le borse sono salite dopo l’annuncio, con il CAC francese e il DAX tedesco che hanno chiuso entrambi intorno al +2%. Anche il FTSE londinese ha chiuso in positivo, a +1,8%. Anche le borse statunitensi sono salite giovedì.
I prezzi del greggio hanno registrato profitti della tarda giornata di trading, dopo che i dati governativi dagli USA hanno mostrato un aumento di 4 milioni di barili la scorsa settimana, al di sopra delle aspettative degli analisti.
Il crude oil della Brent veniva scambiato in rialzo del 4% alla chiusura europea, a quota 28,95$, mentre il WTI statunitense ha chiuso a 29,36$.
A un anno dall’annuncio di un programma di Quantitative Easing senza precedenti, e ad un mese dalla sua estensione, mentre si mantiene un tasso d’interesse negativo, la BCE sta ancora lottando per far rialzare l’inflazione al di sopra dello zero. Con un’economia cinese discutibile, che mette pressione sui mercati globali ed aggrava il crollo del greggio, Draghi insiste nel dire che l’UE è ancora in grado di agire, qualora fosse necessario.