Le esplosioni che hanno colpito Giacarta giovedì, hanno fatto capitolare le borse indonesiane e, in risposta, gli altri mercati asiatici. L’indice Giacarta composite è sceso ad un minimo di sessione di 4.477,67 punti prima di recuperare parte delle perdite ed essere scambiato a -1,28%. La coppia Dollaro/Rupia è salita a 13.920 punti dopo le notizie delle esplosioni.
I principali mercati asiatici hanno continuato a scendere, a seguito della massiccia svendita di Wall Street durante la notte, messi sotto pressione dalle preoccupazioni per il rallentamento economico globale e i bassi prezzi del petrolio greggio.
Il giapponese Nikkei ha perso fino al 4% durante la mattinata di giovedì, mentre lo Hang Seng di Hong Kong è sceso del 2,1%.
I titoli cinesi si sono mossi verso i loro livelli più bassi toccati dalla svendita dell’anno scorso, scendendo sulle paure che la crescita economica rimarrà lenta e che un indebolimento della valuta continuerà a mostrare ampi deflussi di capitale.
Lo Shanghai Composite alla pausa era sceso dell’1,1% a 2.917,52 punti, in ribasso rispetto al minimo di 2.927,29 punti di agosto, quando un’estate disastrosa spazzò via 5mila miliardi di Dollari, spronando il governo ad imporre misure per un salvataggio di emergenza. Dopo un rimbalzo nel quarto trimestre, le azioni hanno ripreso a scendere con il ritorno della volatilità.
Lo Hang Seng di Hong Kong ha perso l’1,51%.
Wall Street
I principali indici americani sono finiti bruscamente in rosso, con lo S&P 500 sceso sotto i 1.900 punti ed entrato ufficialmente in territorio di correzione, in perdita dell’11,29% dal picco a cui ha chiuso il 21 Maggio dell’anno scorso, a quota 2.130,82 punti.
Lo S&P 500 ha perso 48,40 punti, o il 2,50% per scendere a 1.890,28 punti mercoledì.
Il Dow Jones industrial average alla chiusura perdeva 364,81 punti (-2,21%), scendendo a 16.151,41 punti, mentre il Nasdaq composite ha perso 159,85 punti, o il 3,41%, chiudendo a 4.526,06 punti.