Venerdì i titoli asiatici hanno rimbalzato, guidati dai profitti registrati dalle borse cinesi a seguito della sospensione del blocco automatico delle contrattazioni, e dopo aver fissato un tasso di midpoint più forte per lo scambio della valuta per la prima volta in nove giorni.
I profitti di venerdì sembrano aver allentato un po’ le preoccupazioni che affliggevano i mercati globali, ma le borse asiatiche sono ancora in corsa per il maggior calo settimanale in più di 4 mesi.
Il blocco automatico degli scambi in Cina è stato innescato due volte durante la settimana, per essere poi sospeso nella tarda giornata di giovedì: la Cina ha ammesso che il sistema non è riuscito a ridurre la volatilità di mercato, e alcuni investitori hanno addirittura detto che si è ritorto loro contro.
Il CSI300 dei maggiori titoli di Shanghai e Shenzhen ha guadagnato il 2,7% e lo Shanghai Composite il 2,4%, riducendo le perdite settimanali di entrambi di meno del 10%.
POBC fissa tasso Yuan più alto
Venerdì la banca centrale cinese ha guidato lo Yuan al rialzo, portando il tasso di riferimento ufficiale a 6.5636 contro il Dollaro, in rialzo dello 0,02% rispetto al tasso fissato giovedì e anche al tasso di chiusura dello Yuan nel trading onshore, a quota 6,5929.
Secondo Claudio Piron, stratega di reddito fisso e valutario dell’Asia emergente per Bank of America Merrill Lynch: "Stiamo assistendo ad una sorta di rally di sollievo, ma penso che avrà un impatto breve, forse un paio di giorni. Le previsioni per il medio periodo per lo Yuan sono ancora deboli vista la fuga di capitali e il rallentamento dell’economia”.
Per quanto riguarda il tasso fisso, venerdì è stata la prima volta in nove giorni in cui la PBOC ha fissato un più alto tasso ufficiale di riferimento per lo Yuan, aiutando i mercati azionari continentali a riprendersi, mentre i titoli cinesi hanno guadagnato più del 2%.