Durante la notte, i principali mercati asiatici hanno chiuso per lo più al ribasso toccando minimi su 4 anni, mentre i prezzi del petrolio hanno continuato a scendere e le preoccupazioni per la situazione cinese hanno pesato sul sentimento degli investitori.
L’indice MSCI Asia-Pacific che raccoglie le principali borse asiatiche al di fuori del Giappone ha guadagnato lo 0,4%, rimanendo tuttavia in perdita di più dell’8% dall’inizio del 2016. Lo scorso anno ha perso il 12%.
Secondo Ben Pedley, a capo della strategia di investimento per l’Asia alla HSBC Private Bank di Hong Kong: "Gli investitori sono ancora preoccupati per la portata del rallentamento cinese, e mentre potremmo trovarci nel bel mezzo di una fase di consolidamento, dobbiamo ancora ricevere dati che indicano che siamo al giro di boa, cosa che sta alimentando l’incertezza generale”.
Il Nikkei giapponese è sceso dell’1,3% dopo la chiusura di lunedì per festività, andando a toccare un minimo su tre mesi e perdendo più dell’8% dall’inizio dell’anno, mentre i titoli cinesi hanno oscillato instabili nei trades aperti.
Il mercato australiano ha cancellato I guadagni della mattina spostandosi in territorio negative, con l’ASX 200 che ha chiuso a -7,13 punti (o -0,14%), a quota 4.925 punti. I settori energetico e dei materiali hanno pesato durante tutta la sessione, chiudendo rispettivamente a -3,51 e -2,31%, sulla scia dei prezzi del greggio e delle materie prime. L’indice ASX 200 ha perso l’1,16% lunedì.
Wall Street Stabile
A Wall Street, lunedì lo S&P 500 è riuscito a stabilizzarsi dopo tre giorni consecutive di perdite superiori al punto percentuale, chiudendo la giornata a +0,1%.
I futures del petrolio hanno continuato a scendere, toccando nuovi minimi su 12 anni dopo una svendita durante la sessione statunitense. Nel corso delle ore di trading in Asia i prezzi sono scesi ulteriormente, con lo statunitense West Texas Intermediate (WTI) che veniva scambiato in ribasso del 2,45% a quota 30,64$ a barile. I Brent, scambiato a livello mondiale, ha perso il 2,69% arrivando a 30,70$ a barile.