Durante la sessione asiatica di martedì il Dollaro è sceso in fretta al 114,22 contro lo Yen, prima di rimbalzare oltre il 115. La coppia ha toccato il livello più basso registrato da novembre 2014, in un crollo dell’1,10% prima di invertirsi. La coppia è scesa sensibilmente rispetto alla scorsa settimana quando si muoveva intorno al 120. Anche i bond decennali del governo giapponese sono scesi sotto lo zero per la prima volta, scendendo ad un minimo dello 0,007%. Questa mossa era stata prevista dagli analisti da quando la Bank of Japan aveva annunciato una politica con tassi d’interesse negativi il 29 gennaio. Uno Yen più forte potrebbe nuocere al Giappone, rendendo le esportazioni più care, e il paese conta su quelle esportazioni per dare supporto a un’economia che fa fatica.
Sebbene molti dei mercati asiatici siano rimasti chiusi per il nuovo anno cinese, anche quelli aperti in Australia e Giappone hanno visto un calo continuativo martedì, a seguito di una vendita massiccia durante la sessione di New York di lunedì per entrambi, titoli statunitensi ed europei. In Giappone il Nikkei 225, che lunedì aveva chiuso al rialzo, il pomeriggio di martedì era sceso del 5,73%, cancellando i profitti e spingendo gli investitori a correre verso i beni rifugio. In Australia, l’ASX 200 ha chiuso in ribasso del 2,88% a quota 143,29 punti, con il motivo del calo ampiamente dovuto a quelli nelle sezioni finanziario, dell’energia e dei materiali.
Gli investitori ora sono concentrati sull’annuncio in programma da parte del presidente della Federal Reserve, Janet Yellen, e sono in cerca di segnali se la Fed continuerà con il proprio piano di aumento dei tassi nei prossimi mesi, o metterà una pausa a questi sforzi vista la volatilità.