Mercoledì pomeriggio i mercati asiatici hanno invertito il trend, restituendo i guadagni precedenti mentre i mercati del continente cinese scendevano bruscamente.
Alle 12:15 ora di HK/SING lo Shanghai composite aveva perso il 2,55%, lo Shenzhen composite il 3,39%. Ad Hong Kong, lo Hang Seng è sceso dell’1,11%.
Il giapponese Nikkei ha mantenuto il suo 0,3% di profitti grazie al recente pullback dello Yen, e l’indice MSCI che raccoglie le principali borse asiatiche al di fuori del Giappone, ha perso lo 0,5%.
Il Kospi coreano ha restituito i profitti della mattinata per rimanere piatto, mentre l’australiano ASX 200 ha guadagnato lo 0,32%, guidato dai profitti del 2,09% del sottoindice dei materiali.
I prezzi del petrolio greggio sono scesi di nuovo dopo la notizia che i lavoratori del settore petrolifero del Kuwait hanno concluso tre giorni di sciopero, lasciando incerti i mercati sulla direzione da prendere. Il calo nei prezzi del petrolio ha invertito gran parte dei forti profitti di martedì, con il Brent (LCOc1) che ha perso 83 centesimi scendendo a 43,20$ a barile e il crude oil statunitense (CLc1) che ha perso 1,02$ per scendere a 40,11$ a barile.
Wall Street in Rialzo
A Wall Street, il Dow martedì ha chiuso a +0,27%, mentre lo S&P 500 è salito dello 0,31% per chiudere oltre i 2100 punti per la prima volta nel 2016; il Nasdaq ha perso lo 0,4%.
L’indice del Dollaro, che misura la forza del Dollaro contro un paniere di valute, ha chiuso la sessione notturna a 93,976. Durante le ore di trading asiatico di mercoledì l’indice ha pareggiato parte delle perdite per essere scambiato a 94,093.
Secondo Rodrigo Catril, stratega di valute per la National Australia Bank: "I dati deboli dal settore immobiliare statunitense ha incentivato la visione che la Fed manterrà tassi bassi più a lungo, facendo scendere il Dollaro lungo la sua strada”.