Le materie prime stanno sperimentando la loro prima ripresa dal 2010, con l’eccesso di scorte che ha flagellato i mercati per più di due anni prima di iniziare finalmente a diminuire. I profitti arrivano dopo cinque anni di seguito di perdite annuali, quando il rallentamento della domanda dalla Cina e l’aumento della produzione hanno prodotto un eccesso globale di scorte per la maggior parte delle materie prime.
Con l’economia cinese inizia in qualche modo a stabilizzarsi, le materie prime stanno godendo il rafforzamento dei contratti futures su minerale di ferro e carbone, salendo a toccare più volte in una settimana i loro limiti giornalieri.
Nel frattempo, il tempo sfavorevole ha minacciato le colture di grano in Sud America, mentre la produzione di petrolio greggio sta rallentando. Il calo delle scorte sta mettendo sotto pressione il Dollaro, con l’aumento della domanda di materie prime come asset alternativi.
Il Bloomberg Commodity Index, che misura i rendimenti di 22 componenti, venerdì è salito dell’1,1%, a toccare il suo picco massimo da novembre. L’indice è salito dell’8,5% ad aprile, battendo i rendimenti degli indici dei titoli azionari globali, high-yield einvestment grade, bond, titoli di stato e tutte le valute principali. Dall’inizio dell’anno, gli investitori hanno versato più di 17 miliardi di Dollari nei prodotti legati alle materie prime quotati in borsa.
Tom Albanese, amministratore delegato per Vedanta Ltd.e precedentemente a capo del Rio Tinto Group, ritiene che: “Ciò a cui abbiamo assistito agli inizi del 2016 sia stato il momento peggiore per i mercati delle materie prime”.
L’oro ha raggiunto il suo picco massimo su più di un anno e i prezzi del petrolio greggio di New York sono saliti almeno del 20% questo mese, il maggior aumento da aprile 2015. La produzione di greggio negli Stati Uniti è scesa per la settima settimana consecutiva, secondo i dati di mercoledì della Energy Information Administration, e i futures sono arrivati a 45,92$ a barile venerdì sul New York Mercantile Exchange.