I mercati asiatici hanno oscillato mercoledì, con lo Yen che è salito contro il Dollaro e i prezzi del greggio che sono scesi. I titoli regionali hanno passato gran parte della mattinata in territorio positivo dopo che Wall Street ha registrato il suo maggior aumento giornaliero in due mesi.
L’importante Topix giapponese è rimasto piatto e il Nikkei è salito dello 0,2%, salendo fino all’1,5% poco dopo l’apertura, dopo che il ministro delle finanze giapponese Taro Aso ha lasciato intendere la possibilità di un intervento, se necessario, per prevenire un ulteriore calo dello Yen. Lo Yen ha invertito il trend nel bel mezzo della notte, rafforzandosi dello 0,5% a 108,78 Dollari e recuperando un terzo delle perdite delle due sessioni precedenti.
L’australiano S&P/ASX 200 ha guadagnato lo 0,6%, mentre lo Hang Seng di Hong Kong è sceso dello 0,6%. In territorio cinese, lo Shanghai Composite e il tecnologico Shenzhen Composite sono saliti dello 0,6% ognuno.
Dollaro Sotto Pressione
Uno Yen più forte ha messo pressione sulla valuta statunitense, facendo scendere l’indice del Dollaro, che tiene traccia del biglietto verde contro un paniere di valute globali, dello 0,2% a quota 94.148, ponendo fine ai profitti registrati negli ultimi sei giorni.
Anche il petrolio greggio è sceso, con il crude oil della Brent, riferimento internazionale, che ha perso lo 0,4% attestandosi a 45,34$ a barile, dopo un rally del 4,3% registrato nella sessione di martedì (il profitto giornaliero maggiore dal 12 aprile) sulla notizia che le scorte di greggio negli Stati Uniti saranno inferiori alle previsioni, e che gli incendi canadesi stavano causando problemi importanti nelle regioni delle sabbie bituminose. Il West Texas Intermediate ha perso circa mezzo punto percentuale, scendendo a 44,43$.