Giovedì la Reserve Bank of Australia ha tagliato le previsioni sull’inflazione, provocando un calo del Dollaro australiano. La banca centrale ha lasciato invariate le altre previsioni per la crescita economica, mettendo però in guardia da salari incerti e pressioni sui prezzi, e paventando la possibilità di un ulteriore taglio dei tassi d’interesse.
Il target ufficiale della RBA per l’inflazione primaria per il 2016 è fra il 2 e il 3%. I dati più recenti mostrano che nel trimestre chiusosi a marzo l’inflazione primaria si attestava all’1,3% su base annua, in ribasso rispetto all’1,7% degli ultimi tre mesi del 2015. L’inflazione di base si attestava ad un ritmo annuo dell’1,5% nei primi tre mesi dell’anno.
Il Dollaro australiano è sceso bruscamente (fino allo 0,7%, a quota 0,7411$A) dopo la notizia.
La RBA ha spiegato che la correzione al ribasso riflette le aspettative che le pressioni interne, inclusi i costi del lavoro, miglioreranno più lentamente di quanto ci si aspettasse. Le previsioni per la crescita dei salari sono state ridotte, e dovrebbero “Rimanere intorno ai bassi livelli attuali più a lungo di quanto previsto in precedenza, per poi riprendersi solo molto gradualmente”.
Secondo Paul Dales di Capital Economics, c’è la chiara ipotesi che la politica monetaria dovrà stimolare di più l’inflazione, e che il taglio dello 0,25% dei tassi martedì, che li ha portati all’1,75%, sarà probabilmente seguito da un altro taglio ad agosto.
Dati Occupazione USA
I mercati asiatici hanno perso terreno dopo la notizia, mentre la maggior parte degli investitori rimane in attesa del rilascio di oggi dei dati Non-Farm Payroll di aprile. Gli analisti prevedono approssimativamente una creazione di 202.000 posti di lavoro ad aprile, e che il tasso di disoccupazione e la crescita mensile dei salari rimarranno invariate, rispettivamente al 5 e 0,3%.