In un rimpasto di governo a sorpresa, Ali al-Naimi è stato sostituito da Khalid al-Falih, attuale Presidente di Saudi Aramco, come Ministro del petrolio dell’Arabia Saudita.
Per quasi due decenni, Ali al-Naimi è stato il personaggio più importante nel mondo del petrolio. Dopo aver ricoperto il ruolo di amministratore delegato di Saudi Aramco gli è stato affidato il ministero saudita del petrolio nel 1995, e durante il suo mandato ha goduto del potere di muovere il prezzo globale del petrolio con una sola parola.
I prezzi del petrolio sono scesi nel corso degli ultimi due anni, da quando l’Arabia Saudita ha rotto i rapporti con il resto dei cartelli del petrolio per poter perseguire il proprio obiettivo: far uscire dal mercato l’olio di scisto statunitense e gli alti costi di produzione OPEC. La destituzione dell’ottantenne Al-Naimi è arrivata mentre il maggior produttore di petrolio al mondo continua a lottare contro le conseguenze del mercato ribassista globale del petrolio greggio.
Iran Rifiuta Proposta Congelamento
Il potere di Ali al-Naimi si era ridotto da qualche tempo, e le sue ultime decisioni non hanno avuto successo. Invece di tagliare la produzione per far salire i prezzi, al-Naimi ha insistito per continuare a proteggere le quote di mercato dell’Arabia Saudita, nonostante il calo dei prezzi avesse danneggiato l’economia. Il mese scorso, al meeting di Doha dei ministri OPEC e non-OPEC, è giunto al compromesso di firmare un accordo per congelare la produzione, se l’Iran avesse accettato di fare lo stesso. l’Iran ha rifiutato, e l’accordo di Ali al-Naimi è saltato.
Khalid al-Falih, nuovo Ministro del Petrolio, è ben noto nel mondo dell’oro nero, ed è certo che il Regno sia sufficientemente pronto per combattere in favore delle quote di mercato saudite.
Secondo al-Falih: "Se i prezzi continuassero a rimanere bassi, noi saremmo in grado di resistere per molto, molto tempo. Ovviamente non ce lo auguriamo, ma siamo pronti”.