Lunedì i prezzi del greggio sono saliti durante la prima parte della sessione asiatica, supportati da un indebolimento del Dollaro e dall’allentamento delle preoccupazioni di una possibile uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea.
A Londra, alle 02:35 GMT il crude oil della Brent per le consegne di agosto guadagnava 34 centesimi arrivando a 49,1$ a barile, dopo essere salito di 1,98$ (+4,2%) arrivando a 49,17$ venerdì.
Sul New York Mercantile Exchange, i futures sul light sweet crude oil per le consegne di luglio venivano scambiati a 48.48$ a barile, in rialzo di 0,50$ durante la sessione elettronica Globex. Il greggio Brent per le consegne di agosto nel mercato di Londra (ICE Futures) è salito di 0,42$ a 49,59$ a barile.
Secondo Gao Jian, analista energetico per SCI International: "Ultimamente, la Brexit è stata l’elemento di disturbo maggiore per i mercati petroliferi. I prezzi sono saliti stabilmente quando i sondaggi hanno mostrato che il partito per rimanere nell’UE sta dominando”.
Brexit, Parità dei Voti
Tre sondaggi d’opinione prima del voto di giovedì hanno mostrato che il partito pro-UE è leggermente in vantaggio, nonostante nel complesso rimanga il quadro di un elettorato equamente diviso.
La Sterlina era salita dell’1,7% a 1,4603$ alle 13:22 ora di Tokyo, dopo aver guadagnato l’1,1% venerdì scorso e registrato il primo aumento settimanale questo mese, mentre l’Euro, l’Aussie e il Kiwi hanno guadagnato almeno lo 0,8%.
A guidare i profitti in Asia è il Won, che ha guadagnato l’1%, mentre lo Yen ha registrato il suo primo calo in sette giorni perdendo lo 0,4%, dopo un aumento del 2,7% la scorsa settimana quando ha toccato quota 103,55 Yen, il valore più alto in quasi due anni.
Un rally globale nei bond ha fatto scendere a minimi record i rendimenti sui bond governativi dal Regno Unito alla Germania, al Giappone e l’Australia.