I titoli azionari asiatici sono rimasti leggermente deboli dopo essersi un po’ ripresi dai minimi su quasi tre settimane toccati mercoledì, dopo che il fornitore dell’indice statunitense MSCI non ha incluso le azioni cinesi nei suoi indici.
L’indice MSCI Asia-Pacific che raccoglie le principali borse asiatiche al di fuori del Giappone ha per so lo 0,1%, mentre il giapponese Nikkei ha invertito le perdite precedenti per salire dello 0,7% e sia il CSI 300 cinese che lo Shanghai Composite hanno guadagnato rispettivamente lo 0,4 e lo 0,6%. Lo HangSeng di Hong Kong ha perso lo 0,1%.
L’MSCI ha negato alla Cina l’accesso dei suoi titoli azionari per la terza volta consecutiva, spiegando la mancanza di tempo sufficiente per accedere a tutti i cambiamenti stabiliti a febbraio. La decisione è stata una battuta d’arresto per il Presidente Xi Jinping, che ha tentato di migliorare il profilo dei mercati nazionali e trasformare lo Yuan in una valuta internazionale. L’indice dei mercati emergenti viene monitorato dagli investitori con 1,5 mila miliardi di Dollari. Un portavoce dell’indice ha detto che rimanderanno la decisione al 2017, pur non escludendo una valutazione prima.
Secondo Paul Christopher, a capo della strategia di mercato globale per Wells Fargo Investment Institute: “La decisione dell’MSCI indica che la Cina rimane un’economia emergente chiusa che utilizza tecniche di mercato come il congelamento del mercato che rende illegali le operazioni short, attraverso l'utilizzo di fondi governativi per acquistare azioni (tecniche non amate tra gli investitori di tutto il mondo). Ci sono una serie di riforme di mercato in preparazione, ma queste sono decisioni che l’MSCI dovrebbe aspettare ed esaminare”.
Necessari Capitali di Mercato Sani
L’ente regolamentare cinese ha riportato che la decisione non influirà sull’ultima riforma sullo Yuan, ed aprirà il processo dei capitali di mercato del paese, aggiungendo che il paese ha bisogno di costruirsi capitali di mercato stabili e sani nel lungo periodo.
La banca centrale cinese ha portato il tasso midpoint per lo Yuan a 6,6001, livello più baso toccato contro il Dollaro da gennaio 2011. In apertura aveva toccato 6,6020 per Dollaro, e nella tarda giornata di trading è salito leggermente a 6,5978.