Giovedì il Dollaro neozelandese è salito ad un picco su un anno, dopo che la Reserve Bank of New Zealand ha sfidato le aspettative per un taglio dei tassi d’interesse, lasciandolo invece invariato al 2,25%.
La valuta ha guadagnato l’1,5% salendo a 0,7126$ NZD dopo aver toccato uno 0,7139, dallo 0,7020$ prima dell’annuncio della decisione politica, arrivando ad un massimo che non si vedeva da luglio 2015, dopo che la RBNZ ha mantenuto i tassi stabili.
Ad una conferenza subito dopo il meeting, il governatore della Reserve Bank of New Zealand Graeme Wheeler, ha dichiarato che la volatilità dei mercati finanziari si è ridotta e che le previsioni per la crescita globale appaiono stabili, dopo che negli ultimi trimestri sono sempre state riviste al ribasso. Ha sottolineato la modesta ripresa dei prezzi delle materie prime negli ultimi mesi, ma ha avvertito che l’economia globale continuerà ad essere debole nonostante gli incentivi monetari, e che i rischi al ribasso sono ancora significativi.
Esportazioni settore lattiero caseario al di sotto dei livelli di pareggio
Wheeler ha dichiarato anche che una forte rete d’immigrazione, le costruzioni, il turismo e una politica monetaria accomodante, continuano a dare supporto all’attività interna, e che il settore lattiero caseario rimane un’influenza moderata, con i prezzi di esportazione che sono inferiori ai livelli di pareggio per la maggior parte degli agricoltori. Ha indicato che la banca non esiterà a rivedere i tassi d’interesse, qualora fosse necessario.
Secondo Angus Nicholson, analista di mercato per la IG di Melbourne: "Se i dati dagli Stati Uniti continueranno ad essere deludenti, il Kiwi potrebbe continuare a salire nel breve periodo. Ad ogni modo, i rischi al ribasso sono un chiaro potenziale per un ulteriore taglio dei tassi ad agosto da parte della RBNZ, o una serie di dati migliori delle aspettative dagli USA”.
L’indice del Dollaro è sceso dello 0,1% a 93,511, non lontano da un minimo su 5 settimane di 94,425 toccato mercoledì, fra le sempre minori aspettative che la Federal Reserve aumenterà i tassi d’interesse già dal meeting della prossima settimana.